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.Il craniodoveva essere rasato, o al massimo con una rada peluria di capelli corti.Secondo Franco, lo stakeholderse invitato a una festa, doveva essere sempre accompagnato da una donna, ed evitare di fare lo squallidotampinatore di tutte le gonne presenti.Se non aveva una fidanzata o non ne aveva una all'altezza, lostakeholder doveva pagare le escort, le accompagnatrici di lusso, quelle più eleganti.Gli stakeholder deirifiuti si presentano dai proprietari delle imprese chimiche, dalle concerie, dalle fabbriche di plastica epropongono il loro listino di prezzi.Lo smaltimento è un costo che nessun imprenditore italiano sente necessario.Gli stake ripetono semprela stessa medesima metafora: "Per loro è più utile la merda che cacano piuttosto che i rifiuti, per smaltire iquali devono sborsare valigie di soldi".Non devono però mai dare l'impressione di star offrendoun'attività criminale.Gli stakeholder mettono in contatto le industrie con gli smaltitori dei clan e, seppureda lontano, coordinano ogni passaggio dello smaltimento.Esistono due tipi di produttori di rifiuti: quelli che non hanno altro obiettivo se non risparmiare sul prezzoGenerated by ABC Amber LIT Converter, http://www.processtext.com/abclit.htmldel servizio, non curandosi dell'affidabilità delle ditte a cui appaltano lo smaltimento.Sono quelli chevedono la loro responsabilità terminare appena fanno uscire i fusti dei veleni dal perimetro delle loroaziende.E quelli direttamente implicati nelle operazioni illegali, che smaltiscono loro stessi illegalmente irifiuti.In entrambi i casi la mediazione degli stakeholder è necessaria per garantire i servizi di trasporto el'indicazione del luogo di smaltimento, e l'aiuto per rivolgersi a chi di dovere per la declassificazione di uncarico.L'ufficio degli stakeholder è la loro automobile.Con un telefono e un portatile muovono centinaiadi migliaia di tonnellate di rifiuti.Il loro guadagno va a percentuali sui contratti con le aziende, in relazioneai chili appaltati da smaltire.Gli stakeholder hanno un listino variabile.I diluenti, che per esempio unostakeholder legato ai clan può smaltire, vanno dai dieci ai trenta centesimi al chilo.Il pentasolfuro difosforo un euro al chilo.Terre di spazzamento delle strade, cinquantacinque centesimi al chilo; imballaggicon residui di rifiuti pericolosi, un euro e quaranta centesimi al chilo; fino a due euro e trenta centesimi alchilo le terre contaminate; gli inerti cimiteriali quindici centesimi al chilo; ifluff, le parti non in metallo delleauto, un euro e ottantacinque centesimi al chilogrammo, trasporto compreso.I prezzi propostiovviamente tengono conto delle esigenze dei clienti e delle difficoltà di trasporto.I quantitativi gestiti daglistakeholder sono enormi, i loro margini di guadagno esponenziali.L'"Operazione Houdini" del 2004 ha dimostrato che un unico impianto in Veneto gestiva illegalmentecirca duecentomila tonnellate di rifiuti l'anno.Il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossiciimpone prezzi qhe vanno dai ventuno a sessantadue centesimi al chilo.I clan forniscono lo stesso servizioa nove o dieci centesimi al chilo.Gli stakeholder campani sono riusciti, nel 2004, a garantire cheottocento tonnellate di terre contaminate da idrocarburi, proprietà di una azienda chimica, fossero trattateal prezzo di venticinque centesimi al chilo, trasporto compreso.Un risparmio dell'80 per cento sui prezziordinari.La reale forze dei mediatori, degli stakeholder che lavorano con la camorra, è la capacità di garantire unservizio in ogni sua parte, mentre i mediatori delle imprese legali propongono prezzi maggiorati, esenti daltrasporto.Eppure gli stakeholder non vengono quasi mai affiliati nei clan.Non serve.La non affiliazione èun vantaggio per le due parti.Gli stakeholder possono lavorare per diverse famiglie, come battitori liberi,senza dover subire obblighi militari, particolari imposizioni, senza divenire pedine da battaglia.In ognioperazione della magistratura ne beccano diversi, ma le condanne non sono mai pesanti, poiché è difficiledimostrare la loro diretta responsabilità, dato che formalmente non prendono parte a nessun passaggiodella catena dello smaltimento criminale dei rifiuti.Col tempo ho imparato a vedere con gli occhi degli stakeholder.Uno sguardo diverso da quello delcostruttore.Un costruttore vede lo spazio vuoto come qualcosa da riempire, cerca di mettere il pieno nelvuoto; gli stakeholder pensano invece a come trovare il vuoto nel pieno.Franco, quando camminava, non osservava il paesaggio, ma pensava a come poterci ficcare qualcosadentro.Come vedere tutto l'esistente a mo' di grande tappeto e cercare nelle montagne, ai lati dellecampagne, il lembo da sollevare per spazzarci sotto tutto quanto è possibile [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]
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.Il craniodoveva essere rasato, o al massimo con una rada peluria di capelli corti.Secondo Franco, lo stakeholderse invitato a una festa, doveva essere sempre accompagnato da una donna, ed evitare di fare lo squallidotampinatore di tutte le gonne presenti.Se non aveva una fidanzata o non ne aveva una all'altezza, lostakeholder doveva pagare le escort, le accompagnatrici di lusso, quelle più eleganti.Gli stakeholder deirifiuti si presentano dai proprietari delle imprese chimiche, dalle concerie, dalle fabbriche di plastica epropongono il loro listino di prezzi.Lo smaltimento è un costo che nessun imprenditore italiano sente necessario.Gli stake ripetono semprela stessa medesima metafora: "Per loro è più utile la merda che cacano piuttosto che i rifiuti, per smaltire iquali devono sborsare valigie di soldi".Non devono però mai dare l'impressione di star offrendoun'attività criminale.Gli stakeholder mettono in contatto le industrie con gli smaltitori dei clan e, seppureda lontano, coordinano ogni passaggio dello smaltimento.Esistono due tipi di produttori di rifiuti: quelli che non hanno altro obiettivo se non risparmiare sul prezzoGenerated by ABC Amber LIT Converter, http://www.processtext.com/abclit.htmldel servizio, non curandosi dell'affidabilità delle ditte a cui appaltano lo smaltimento.Sono quelli chevedono la loro responsabilità terminare appena fanno uscire i fusti dei veleni dal perimetro delle loroaziende.E quelli direttamente implicati nelle operazioni illegali, che smaltiscono loro stessi illegalmente irifiuti.In entrambi i casi la mediazione degli stakeholder è necessaria per garantire i servizi di trasporto el'indicazione del luogo di smaltimento, e l'aiuto per rivolgersi a chi di dovere per la declassificazione di uncarico.L'ufficio degli stakeholder è la loro automobile.Con un telefono e un portatile muovono centinaiadi migliaia di tonnellate di rifiuti.Il loro guadagno va a percentuali sui contratti con le aziende, in relazioneai chili appaltati da smaltire.Gli stakeholder hanno un listino variabile.I diluenti, che per esempio unostakeholder legato ai clan può smaltire, vanno dai dieci ai trenta centesimi al chilo.Il pentasolfuro difosforo un euro al chilo.Terre di spazzamento delle strade, cinquantacinque centesimi al chilo; imballaggicon residui di rifiuti pericolosi, un euro e quaranta centesimi al chilo; fino a due euro e trenta centesimi alchilo le terre contaminate; gli inerti cimiteriali quindici centesimi al chilo; ifluff, le parti non in metallo delleauto, un euro e ottantacinque centesimi al chilogrammo, trasporto compreso.I prezzi propostiovviamente tengono conto delle esigenze dei clienti e delle difficoltà di trasporto.I quantitativi gestiti daglistakeholder sono enormi, i loro margini di guadagno esponenziali.L'"Operazione Houdini" del 2004 ha dimostrato che un unico impianto in Veneto gestiva illegalmentecirca duecentomila tonnellate di rifiuti l'anno.Il costo di mercato per smaltire correttamente i rifiuti tossiciimpone prezzi qhe vanno dai ventuno a sessantadue centesimi al chilo.I clan forniscono lo stesso servizioa nove o dieci centesimi al chilo.Gli stakeholder campani sono riusciti, nel 2004, a garantire cheottocento tonnellate di terre contaminate da idrocarburi, proprietà di una azienda chimica, fossero trattateal prezzo di venticinque centesimi al chilo, trasporto compreso.Un risparmio dell'80 per cento sui prezziordinari.La reale forze dei mediatori, degli stakeholder che lavorano con la camorra, è la capacità di garantire unservizio in ogni sua parte, mentre i mediatori delle imprese legali propongono prezzi maggiorati, esenti daltrasporto.Eppure gli stakeholder non vengono quasi mai affiliati nei clan.Non serve.La non affiliazione èun vantaggio per le due parti.Gli stakeholder possono lavorare per diverse famiglie, come battitori liberi,senza dover subire obblighi militari, particolari imposizioni, senza divenire pedine da battaglia.In ognioperazione della magistratura ne beccano diversi, ma le condanne non sono mai pesanti, poiché è difficiledimostrare la loro diretta responsabilità, dato che formalmente non prendono parte a nessun passaggiodella catena dello smaltimento criminale dei rifiuti.Col tempo ho imparato a vedere con gli occhi degli stakeholder.Uno sguardo diverso da quello delcostruttore.Un costruttore vede lo spazio vuoto come qualcosa da riempire, cerca di mettere il pieno nelvuoto; gli stakeholder pensano invece a come trovare il vuoto nel pieno.Franco, quando camminava, non osservava il paesaggio, ma pensava a come poterci ficcare qualcosadentro.Come vedere tutto l'esistente a mo' di grande tappeto e cercare nelle montagne, ai lati dellecampagne, il lembo da sollevare per spazzarci sotto tutto quanto è possibile [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]