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.Ma se uno fosse sicuro di que-sto nella vita, non ci sarebbe bisogno di tante precauzioni.Questa lettera sulle prime turbò Tullia piú di tuttequelle che l avevano preceduta.Non già che fosse attrat-ta nel gorgo di quella paura.Ma pensava alla madre.Mentre, nella sua mistica fede per tutto quanto riguar-dava Adria, non aveva avuto nessun timore per la vita dilei leggendo le notizie dei terrori che incombevano suParigi, ora per tutta la notte il suo sonno fu tormentatodall immagine della solitudine sovrumana in cui Adria sicredeva immersa al centro d un mondo vuoto.La matti-na, mentre si vestiva per andare al Policlinico, Tulliacontinuava a domandarsi:  come farò a persuadere miamadre per prima cosa che io esisto davvero? Se vi riesco,forse, tirata da questo, tornando con violenza a credereanche a tutta l altra realtà, la sua anima può essere spin-ta a qualche risoluzione semplice e bella, e chi sa?& Tullia vedeva la madre uscire da quella vita tremenda,Letteratura italiana Einaudi 91 Massimo Bontempelli - Vita e morte di Adria e dei suoi figlivenire con lei, e lei condurla d ora innanzi per mano inuna vita di pace naturale che non doveva avere cono-sciuta mai.Già Tullia era accesa alla visione di questocómpito di figlia.Dinanzi a Porta Pia e nel viale verso il Policlinico, in-contrò gruppi rumorosi che s incanalavano verso l inter-no di Roma.Roma era piena d anima e di canti.L aria sifaceva ogni giorno piú vivida, l irrequietudine di prossi-mi eventi bruciava le strade e le piazze.Il precipitare de-gli avvenimenti pubblici distolse Tullia per i giorni e lesettimane seguenti dall affondarsi in quel pensiero e ma-turare il suo proposito.Le dimostrazioni per la guerraesplodevano per ogni luogo, a ogni ora.Un dio allegros avvicinava dal cielo, ancora invisibile dentro nuvoled oro scrollando la luce dell aria.Erano soprattutto i giovani dell Università: ogni gior-no disertando le aule pareva andassero a spargere lungole limpide vie strisce di polveri, poi vi accendevano ilfuoco.Tullia con i piú animosi dei suoi compagni sigettò a capofitto nelle dimostrazioni per l intervento.Ogni giorno era pieno di cose.Volavano in pezzi i vetridell Ambasciata d Austria, dei ministri troppo lenti, divilla Malta ove l ambasciatore prussiano gettava in frettaentro le valige di cuoio le ultime illusioni.Tullia avevaimparato come si fa volare un sasso e come tenendosiper mano in catena si sfonda un cordone di carabinieri.Persino aveva passato una notte alla Questura in cameradi sicurezza cantando l Inno di Mameli.Tullia non sapeva che cosa avrebbe fatto dopo scop-piata la guerra, tutti i migliori amici partiti.Viveva gior-no per giorno di quell entusiasmo che moltiplicava lasua vita e le riempiva gli occhi d incendi.Era molto im-pensierita sulla sorte di Remo, che ormai da anni vivevapresso una famiglia di Berlino, e in rare lettere aveva fat-to sapere che si trovava benissimo e che quelle erano or-mai da considerare la sua casa e la sua città.Ma l immi-Letteratura italiana Einaudi 92 Massimo Bontempelli - Vita e morte di Adria e dei suoi figlinenza della guerra faceva molto meno chiara la condi-zione di lui: Tullia cercò sollecitare il suo ritorno, si feceaiutare dallo zio in questi incitamenti, misero in mezzoamici; e finalmente ebbero una lettera di Remo: «Nonstate in pena per me; se l Italia sarà tanto stupida da en-trare in guerra contro l Impero, qui mi interneranno eme la passerò benissimo, molto meglio che se venissi inItalia, dove avrete presto una grossa punizione».Remoha diciotto anni passati, l età di Valòria, poco menodell età di Ràmy.Tullia pianse di vergogna, strappò ebruciò la lettera, rimase tutta una sera oppressa e confu-sa.Le polveri esplosive per le vie di Roma davano fiam-me e scoppi sempre piú alti e continui.Gli squilli e irombi dal cielo erano sempre piú presso alla terra, unmattino le nuvole d oro si squarciarono e il dio apparvein mezzo ai raggi del sole.Il Ventiquattro Maggio parti-rono dai confini i primi colpi, e su Roma il sole si fece inpezzi che scesero giú a ballare con gli uomini e le donnedal Quirinale al Gianicolo.Letteratura italiana Einaudi 93 Massimo Bontempelli - Vita e morte di Adria e dei suoi figliIII primi giorni furono per Tullia pieni di gioia e dismarrimento.I suoi amici migliori si dispersero.Ràmyriuscí a farsi mandare súbito a un corso accelerato di al-lievi ufficiali in zona di guerra (non aveva rinnovato ilsuo tentativo d amore, aveva evitato di trovarsi solo conlei).Altri similmente chi qui chi là partirono.Ora all en-tusiasmo fragoroso delle prime ore seguiva dappertuttouna unione acuta fino allo spasimo.Ancora si credevache la guerra si sarebbe risolta in poche settimane.I cor-si all Università si chiusero presto.Tullia aveva improv-visamente perduto ogni animazione allo studio; prepa-rarsi a qualche esame le pareva cosa troppo da poco.Passava ore intere a girovagare le stanze di VillaAdria, o usciva a passeggiare per quei terreni vaghi ver-so oriente; lasciava le strade, lasciava i sentieri, le piace-va camminare sulla terra viva onde la furia vegetalescoppiava prepotente in mille forme; cosí andava inmezzo a turbini di verde e di giallo.Tullia si sentiva ric-ca come quella terra, smaniosa di espandersi, riempirespazio tra la terra e il cielo; invocava qualche avveni-mento che la travolgesse, qualche occasione di muoveretutta la forza concentrata e pronta nel cuore.Si macera-va di desiderio e d inerzia.Rilesse le lettere della madre [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]
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